Patronato bene comune

Nella memoria e nell'immaginario di tutti, il patronato è un luogo dove, usando un'immagine di Paolo di Tarso, si corre. Gruppi di ragazzi che nell'euforia del 'rompete le righe' escono allegri e vocianti dall'oretta di catechismo. Giovani o giovani presunti tali che spaccano il tempo pomeridiano ridotto dall'autunno tirando un calcio al pallone. Signore e signori attempati ma sempre attivi inseguono il parroco per farsi dare le chiavi della rimessa o di una sala per girare i bulloni o i fagioli della tombola raccontando le proprie esperienze.

Certo, tutto sembrerebbe volgere al caotico. Ma il mondo com'è, peraltro? Tuttavia, il patronato è anche un luogo di azione nella contemplazione. In tutto quel correre si incontrano persone e storie di vita differenti dalle proprie. Si intrecciano relazioni attraverso gli sguardi. Si dà vita, in sostanza, a quel circolo virtuoso che è la comunità che si riconosce in Cristo.

Papa Francesco più volte si è espresso al fine di aver cura della casa comune. Il patronato lo è oltre a essere un bene comune per la crescita e la vita di tutti. Infatti, se si fonda su Gesù e sul suo insegnamento, esso è irriducibile a ogni visione privata o personale.

NOI, Associazione Patronato Bissuola, crediamo che questo sia un luogo di partecipazione attiva alla crescita della comunità parrocchiale e, permetteteci di guardare all'orizzonte, anche di testimonianza verso il territorio della parrocchia. Il patronato è di tutti ed è nell'interesse di tutti che questa presenza sia viva e attiva, anche in tempi di crisi.

Vi aspettiamo a braccia aperte.


 Cenni su una bella serata

 

Malgrado il vento gagliardo che sabato 21 novembre soffiava gelido, circa un'ottantina di associati giovani e meno giovani si sono riuniti per la prima cena del nostro sodalizio. Da subito un caloroso clima di festa ha pervaso la sala del patronato intitolata a papa Albino Luciani. Il vento e la temperatura in picchiata all'esterno hanno lasciato subito il posto al gradevole tepore dell'amicizia tra i commensali.

Tutti sono convenuti presso la casa comune dell'Associazione con i propri pensieri, gioie e crucci. Le diffidenze iniziali, come il sedersi accanto a chi magari si è incontrato solo una volta, sono state superate all'istante. La mensa condivisa, infatti, è divenuta un luogo di relazione non solo tra coloro che erano là seduti, ma anche tra la mensa eucaristica della chiesa e le tante mense, magari sconosciute, del territorio della nostra Parrocchia, concretizzando così lo spirito del nostro essere Associazione: ispirazione cristiana e condivisione sociale.

Partecipazione e comunione non sono state solo quelle belle parole di circostanza che talvolta risuonano vuote, ma sono divenute verbo vivo tra la gente. Gli sguardi in sintonia davanti a un ricco menù non erano solo quelli dei buongustai, bensì quelli di persone che vedono nel patronato e in chi lo abita un luogo dove poter rigenerarsi nella speranza, anche quando sembra così difficile, come in questi giorni assai controversi.

L'allegro saluto di Lia, che per l'occasione ha sfoggiato una mise invidiabile, le chiacchiere, i commenti, le rincorse ad inseguire i bambini, le canzoni di Luigino e Patrizia, hanno reso la serata viva e concreta.

Ringraziando tutti, siamo certi che ci saranno altre occasioni per stare insieme.

I Consiglieri.

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